La nonna
Trama
È il testo più conosciuto, più rappresentato e più famoso del teatro argentino. Raramente mi è capitato di leggere una commedia così triste e ridere a crepapelle. L’idea drammaturgica è straordinaria! Una semplice famiglia di emigranti che cerca in qualche modo di sbarcare il lunario: il povero Carmelo e sua moglie Maria gestiscono un chiosco di frutta e verdura, mentre Narciso, fratello di Carmelo, passa il tempo componendo tanghi da vendere in Giappone. Zia Angela aiuta nei lavori di casa e Marta, figlia di Carmelo, si prodiga come può per contribuire alla sopravvivenza della famiglia.
Ed ecco la nonna: in apparenza una cara, dolce vecchietta di centoquattro anni che gira per casa mangiando tutto quello che trova. La sua sembra una fame insaziabile: ogni volta si spera che questo incubo finisca, ma lei, regolarmente, reclama cibo, cibo, cibo!!!
Carmelo le prova tutte: la allontana di casa, ma lei ritorna più affamata di prima! La danno in sposa all’ignaro Gasparo, proprietario di un negozio di dolciumi: immaginate un po’ come va a finire…
E la commedia, in un geniale alternarsi di momenti tragicomici, precipita verso un finale veramente indimenticabile!!
Note di regia
Testo bellissimo! Interessantissima l’idea di identificare il potere con una figura così esile, debole, ma inestirpabile: perché questo è il messaggio: LA NONNA NON MUORE MAI!!
L’idea registica è quella di mettere in risalto quella che viene definita la “gerarchia del potere”.
Una struttura piramidale dove l’oppresso diventa a sua volta piccolo oppressore, creando una catena che non troverà mai fine.
Ma la cosa più bella è che paradossalmente, si ride dall’inizio alla fine dello spettacolo in un crescendo di situazioni alcune volte veramente esilaranti!
E la nonna? Che dire: gli anni passano ma purtroppo la fame non accenna a placarsi! Anzi, oserei dire che è in continuo aumento!!